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28-08-2003, 01:52 | #221 | |
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Allora speriamo nelle offertone almeno
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"L'unica volta che sono entrato in una donna, è stato nella Statua della Libertà." - Woody Allen |
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30-08-2003, 00:36 | #222 | |
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quella che hai acquistato tu è in italiano vero? mi diresti dove l'hai comprata?
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30-08-2003, 07:26 | #223 |
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Ciao Bet
Sì ho acquistato la extended in italiano, ma grazie a circostanze non riproducibili : tramite un amico a sua volta amico del proprietario di una videoteca che stava chiudendo.
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Detesto questa faccina , la abolirei. |
30-08-2003, 10:49 | #224 | |
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vuol dire che mi dovro' cercare anch'io amici del genere
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30-08-2003, 17:38 | #225 |
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Preso la versione standard, stasera me la guardo ( non l'ho neanche visto al cinema!!).
Cmq, per la cronaca, agli Autogrill te la tirano in faccia Bet, la extended la vendono all'edicola sotto casa mia, se ti serve...
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..soltanto quando è abbastanza buio si riescono a vedere le stelle.. |
30-08-2003, 22:49 | #226 | |
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30-08-2003, 23:46 | #227 |
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Il prezzo consigliato per la versione normale è di 27,99 la grande distribuzione lo vende attorno di 23/24 qualcuno anche a meno...
Non è da escludere che fra qualche mese si trovi anche a meno |
31-08-2003, 00:31 | #228 |
Bannato
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Bello imho vale l'acquisto solo per vedere gollum e quelle bighe di alberi. Quercia r0x.
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05-09-2003, 22:24 | #229 |
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Il Signore degli Anelli: la mia ultima parola sul perchè non funziona.
Noi attribuiamo agli hobbit qualità che non possono essere visualizzate. Nella mia mente sono piccole creature di buon cuore, affaccendate e chiacchierone, che vivono in graziose casette o tane, e vestono come gli allegri compagni di Robin Hood - in scala ridotta, ovviamente. Mangiano sette o otto volte al giorno, amano schiacciare dei pisolini, non si allontanano mai da casa e sgranano gli occhi al suono della notte. Sono come bambini cresciuti o invecchiati, e quando si presenta si presenta l’occasione danno prova di vero eroismo, nonostante siano timidi di natura e preferirebbero piuttosto evitare uno scontro.
Di questi elementi non c’è traccia ne “Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello”, bensì gli hobbit stessi sono stati sospinti fuori dal centro della scena. Se il libro parla di piccole creature coraggiose che arruolano potenti uomini e maghi per aiutarli in viaggio pericoloso, il film parla di potenti uomini e maghi che si intraprendono un viaggio pericoloso, si portano dietro anche gli hobbit. Ciò non vale per ogni scena o episodio, ma alla fine “La Compagnia” risulta più un’epopea di spada e stregoneria che una realizzazione della visione più candida e schietta di Tolkien. La trilogia dell’Anello incarna quel tipo di innocenza che apparteneva a un tempo più antico, più nobile. La Hollywood che ha fatto “Il Mago di Oz” avrebbe potuto (dovuto) essere la stessa. Ma “La Compagnia” è un film che viene dopo Il Gladiatore e Matrix e istintivamente s’imbarca sul genere degli dei rocamboleschi film d’azione e effetti speciali. Che trascenda questo genere—che sia una ben confezionata e talvolta emozionante avventura—sono punti a suo favore. Ma non è una vera visualizzazione della Terra di Mezzo di Tolkien. Stupito che la trilogia potesse essere così piena d’azione come questo film, ho cercato nella mia memoria concitate scene d’azione e infine mi sono rivolto ai libri stessi, che non leggevo dagli anni ’70. Il capitolo “Il Ponte di Khazad-Dum” fornisce lo spunto per quel che è probabilmente la più sensazionale scena d’azione del film, in cui si trova Gandalf sopra un instabile ponte di pietra sospeso su un baratro, e deve ingaggiare una mortale battaglia a colpi di spada contro il mostruoso Balrog. E’ una scena eccitante, con effetti speciali allo stato dell’arte e un suono che scuote la sala. Nel libro, non sono stato sorpreso di scoprire, l’intera scena richiede meno di 500 parole. Sedendo col mio libro, un’edizione del 1969 India paper in un unico volume, ho letto o sfogliato per circa un’ora. Era come me lo ricordavo. La trilogia parla principalmente di partenze, spostamenti, soste, e movimenti verso altri posti, il tutto in mezzo a spaventosi presagi e speculazioni. Ci sono grandi montagne, valli, corsi d’acqua, villaggi, caverne, abitazioni, grotte, campi, strade impervie, e davanti a loro gli hobbit, coi loro compagni di viaggio più grandi, che prestano molta attenzione all’ora dei pasti. I paesaggi sono descritti con il fedele dettaglio dello scrittore Vittoriano in viaggio. I viaggiatori incontrano strani e affascinanti personaggi lungo la strada, alcuni amichevoli, altri no, alcuni molto diversi da hobbit e anche uomini. Talvolta devono lottare per difendersi o per mantenere il possesso dell’anello, ma principalmente la trilogia è una scoperta, una ricerca, un viaggio, narrato in una elevata, romantica prosa, di quelle su cui si può esercitare la nostra abilità declamativa. Leggendolo, ho ricordato perchè mi piacque tanto in primo luogo. Era rassicurante. Potresti dire tenendo il libro in mano che ci molte pagine da leggere, molte viste da vedere, molte avventure da condividere. Amavo il modo in cui si fermava per canzoni e poemi, per cui il film non ha tempo. Come per “La Storia di Genji”, che alcuni dicono che sia la prima novella, “Il Signore degli Anelli” non parla di un arco narrativo o della crescita dei personaggi, ma di lunghe serie di episodi in cui la natura essenziale di personaggi è mostrata di volta in volta, ancora e ancora (e ancora). L’anello fornisce il motivo per il viaggio, serve a Tolkien come il McGuffin ideale, motivando una ricerca epica pur stando gran parte del tempo giusto lì, legato a una catena attorno al collo di frodo. Peter Jackson, il regista Neozelandese che ha diretto questo film (e altri due seguiranno, in un’impresa da 300 milioni di dollari), ha fatto un lavoro, per, e dei, nostri tempi. Verrà accolto con calore, temo, da molti fan di Tolkien e assumerà l’aspetto di un cult. E’ candidato a molti Oscar. E’ una produzione stupefacente nel suo ardire e nella sua vastità, e ci sono piccoli tocchi che sono molto azzeccati; gli hobbit potranno non assomigliare alla mia idea di hobbit ((potrebbero, invero, sembrare normali umani fatti sembrare più piccoli attraverso trucchi visivi), ma hanno la giusta combinazione di ammiccamenti e audacia nel loro sguardo—soprattutto Elijah Wood come frodo e Ian Holm come il Bilbo spaventato. Nondimeno i personaggi più alti sembrano stare a cavalcioni del piccolo mondo hobbit e portano via la storia. Gandalf, il mago buono e Saruman, il mago cattivo, e Aragorn, che è il guerriero conosciuto come Grampasso, sono così bene rappresentati e impersonati, così spaventosi in battaglia, che non possiamo immaginare gli hobbit andare da soli da qualche parte senza di loro. L’elfo Arwen, la regina elfica Galadriel e il padre di Arwen, Elrond non sono piccoli come gli elfi della tradizione letteraria (“molto alti essi erano”, il libro dice) e qui loro torreggiano come dèi nordici, accompagnati da così tanti suoni e illuminazioni drammatici che è un miracolo che riescano a parlare con tutte quelle distrazioni. Jackson ha usato i moderni effetti speciali con grandi risultati in diverse scene, specialmente una in cui una grande massa d’acqua si forma e riforma nelle apparizioni di stalloni alla carica. Mi piace il modo in cui manipola schiere di Orchi nelle grandi scene di battaglia, ben sapendo che in film di questo tipo, il realismo deve essere temperato da una certa manipolazione fantasiosa. Il film è straordinariamente ben fatto. Ma continua e continua—più vedute, più foreste, più suoni nella notte, più profezie funeste, più convocazioni, finchè non realizziamo che questa cosa può continuare all’infinito. “Questa storia cresce nella narrazione”, dice Tolkien nelle famose prime parole della post fazione; è come se Tolkien, e ora Jackson, siano così immersi nel viaggio da aver paura della destinazione. Che “La Compagnia” non coincida con la mia visione della Terra di Mezzo è un mio problema, non vostro. Forse è esattamente come pensate che dovrebbe essere. Ma alcuni potrebbero rammaricarsi che gli hobbit siano stati buttati fuori dal primo piano e ridotti a personaggi di supporto. E il film dipende dalle scene d’azione più di quanto il libro di Tolkien faccia. In una conferenza, la scorsa settimana, il figlio di Tolkien, Christopher, che è il “custode letterario” dell’opera del padre, ha detto “La mia posizione su “Il Signore degli Anelli” è che sia particolarmente inadatto a essere trasformato in una forma visiva drammatica”. Questo è probabilmente vero, e Jackson, invece di trasformarlo, lo ha trasmutato, in una epopea di cappa e spada (e stregoneria) in stile moderno, contenente molti degli stessi personaggi e avvenimenti Ora, se siete arrivatia leggere fin qua vuolavete dimostrato sufficente capacità di concentrazione da poter dire qualosa di più interessante di "sono/non sono" d'accordo Dite cosa trovate sbagliato, cosa nel film vi è piaciuto, cosa no, cosa vi aspettavate, ecc. Nel 3d di hulk era saltata fuori questa disputa e, come promesso, ecco qui una spiegazione riassuntiva del perchè il film è fallimentare. A titolo personale avrei molto altro da aggiungere, ma mi sembra che questo possa bastare. Non parlerò per ora del secondo film perchè credo che tutti convengano che sia roba da cassetta. Ora a voi la parola!
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Orbis non sufficit |
05-09-2003, 23:05 | #230 | |
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Re: Il Signore degli Anelli: la mia ultima parola sul perchè non funziona.
Quote:
A me il film riuscito a dare molte delle emozioni che avevo guardando il libro, sinceramente non potrei chiedere di meglio, e quei pochi cambiamenti nella storia li trovo pienamente giustificati. Sinceramente, dopo aver letto la frase soprastante, mi è passata qualsaisi voglia di discutere. |
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05-09-2003, 23:21 | #231 |
Bannato
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il primo film ancora ancora, per quel che riguarda il secondo film, dopo averlo visto al cinema e poi in divx, non posso dire altro che "fa schifo"
non è tolkien, nemmeno un parente lontano, non coglie niente dello spirito del libro, niente dei personaggi... pessimo so che alla fine andrò a vederlo, ma avrei la tentazione di boicottare il terzo |
05-09-2003, 23:26 | #232 |
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Quale frase?
Il secondo film continua sulla scia del primo, c'è poco da aggiungere, ed è riconosciuto che sia meno riuscito del primo (anche le votazioni su alcuni siti erano più basse)- e siamo sinceri: che ca... c'entra col libro nessuno lo sa; anche come adattamento è davvero stravolto! Il punto era cercare di considerare un film in modo più approfondito, andare oltre la quantità di intrattenimento somministrata in 3 ore. L'analisi di sopra è di un grandissimo studioso di cinema ed espime abbastanza quella che è la mia impressione sul film. Se ne sente parlare come del più bel film di sempre... perchè bisogna accontentarsi di una versione "intellettualmente" povera? (inteso come carenza di idee non come pretesa di profondità filosofica ecc) E' bello solo ciò che è roboante? Per dire una trasposizione riuscita stupendamente secondo me sono i due Harry Potter.
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Orbis non sufficit |
05-09-2003, 23:26 | #233 | |
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05-09-2003, 23:31 | #234 |
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onestamente ridurre giganti naturali a grossi alberi come avviene ne "le due torri" mi ha lasciato basito.Dopo il seguito di matrix ho incassato un'altra bella delusione in piena regola.E' tutto il film che non mi prende,mi sembra sempre piatto,senza anima,nonostante le epiche e spesso fuorvianti battaglie.Invece il libro vuole trasmettere ben altro.
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05-09-2003, 23:33 | #235 | |
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Un filmetto come Psycho, che si gira in 2 mesi è più difficile: richiede idee, pensiero, arte nel senso più totale. Un kolossal richiede capacità organizzativa e poi molto si deve alla gente che fa gli effetti speciali. Ogni tanto sbucano fuori kolossal che hanno grandi idee, tipo 2001, ma sono una minoranza.
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Orbis non sufficit |
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05-09-2003, 23:39 | #236 |
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amen
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05-09-2003, 23:41 | #237 | |
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ma questa è una frase scontata e per me poco sensata.Io potrei dirti,vorrei vederti a fare un sistema operativo come windows.Però poi magari anche tu potresti trovare linux migliore di windows.Noi stiamo solo qui a giudicare,anche film come mission to mars hanno richiesto tempo e lavoro,ma si sono poi rivelati dei flop (l'hanno fatto domenica su canale 5 a fine estate e non l'hanno nemmeno criptato sul satellite).Il sda è una grande trilogia,nel film viene ridotta a battaglie ed effetti speciali.Se non conoscessi il libro da cui è stato preso direi che è un bel film,ma conoscendo il libro posso solo dire che non è all'altezza |
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05-09-2003, 23:58 | #238 |
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In genere si tende ad attribuire una certa supremazia al libro, sempre a cmq.
Però Psycho, che è tratto da un noto racconto di Black, è indiscutibilmente più famoso e più riuscito come film che come libro. Idem il Silenzo degli innocenti. Vedendo come sono state trattate opere anche tipo Carry-lo sguardo di satana o Solaris di tarkovskij dal libro di lem sarebbe stato lecito aspettarsi di più!
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Orbis non sufficit |
06-09-2003, 00:06 | #239 | |
Bannato
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deve incassare deve avere successo sennò, non lo producono. Fine, questo è il massimo che si può raggiungere come compromesso tra fedeltà al libro e comunque "tiro" cinemtagorafico. A me non spiace affatto |
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06-09-2003, 00:40 | #240 |
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Concordo con Bardiel....e poi dire "ti ci vorrei vedere a fare un film così" penso abbia tanto senso quanto dire che è più o meno fedele al libro.
Un conto è il libro (che ho letto x ben tre volte negli ultimi 10 anni...e me ne vanto!) un conto è quello che si può riuscire a tirar fuori col cinema....con o senza effetti speciali. Butto là un paradosso: provate a pensare alla trasposizione cinematografica della Divina Commedia oggi...sarebbe piena zeppa di effetti speciali...e anche con tutti gli sforzi del mondo scontenterebbe comunque 99 critici su 100.... Il cinema è per sua natura un'altra cosa dalla letteratura, come è giusto che sia....anzi, IMHO, la letteratura è arte...il cimena no. Concludo: il film a me è piaciuto tantissimo e non vedo l'ora che esca il terzo episodio, con la speranza che qualche cinema organizzi un tour de force dei tre episodi fino a notte fonda (magari con gli extended edition dei primi due....) saluti, GreG
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"Il Sogno è l'infinita ombra del Vero" Giovanni Pascoli |
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