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18-01-2005, 23:28 | #1 |
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Città: Vatican City *DILIGO TE COTIDIE MAGIS* «Set me as a seal on your heart, as a seal on your arm: for love is strong as death and jealousy is cruel as the grave.»
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JET - Joint European Torus
Vi propongo il sito ufficiale del JET, l'esperimento che ha portato la Fusione fino ai livelli attualmente raggiunti:
http://www.jet.efda.org/index.html Non avevo mai aperto thread specifici su JET e ITER perché ritenevo la cosa superflua e ridondante se inserita nel vecchio OT, ma ora che abbiamo una sezione dedicata alla scienza si può anche fare! La sezione "Fusion Basics" è fortemente raccomandata, sia a chi si avvicina alla fusione per la prima volta sia come ripasso per chi già si è sorbito qualche mio thread! Per qualsiasi domanda io sono qui. Vi lascio con uno scritto di Hannes Alfvén che mi è piaciuto moltissimo. L'ho ritrovato navigando sul sito che vi ho linkato lassù. Il professor Hannes Alfvén è stato premio Nobel per la Fisica nel 1970 e ci ha lasciato dei superbi studi sui plasmi e in particolare sul modello MHD che è il modello più semplice della fisica dei plasmi, fondamentale nello studio della stabilità. Oggi le onde nel plasma vengono chiamate in suo onore onde di Alfvén. "It was the wonders of the night sky, observed by Indians, Sumerians or Egyptians, that started science several thousand years ago. It was the question why the wanderers - the planets - moved as they did that triggered off the scientific avalanche several hundred years ago. The same objects are now again in the center of science - only the questions we ask are different. We now ask how to go there, and we also ask how these bodies once were formed. And if the night sky on which we observe them is at a high latitude, outside this lecture hall - perhaps over a small island in the archipelago of Stockholm - we may also see in the sky an aurora, which is a cosmic plasma, reminding us of the time when our world was born out of plasma. Because in the beginning was the plasma." Hannes Alfvén in his Nobel Lecture on December 11, 1970 in Stockholm
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«Il dolore guida le persone a distanze straordinarie» (W. Bishop, Fringe)
How you have fallen from heaven, O star of the morning, son of the dawn! You have been cut down to the earth, You who have weakened the nations! (Isaiah 14:12) |
19-01-2005, 21:57 | #2 |
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Approfitto di questo thread perché devo una risposta a Spike (spero che lui sia in ascolto! ) dai tempi del thread più teorico sulla fusione. La domanda a cui devo rispondere è: "Perché i tokamak funzionano in modo pulsato e non hanno un funzionamento continuo nel tempo?"
A questa domanda posso rispondere prendendo a esempio il tokamak per eccellenza: il JET. In particolare osserviamo uno spaccato dei magneti del JET. Prima di tutto un ripasso di nomenclatura. Il JET, come tutti i tokamak e quasi tutte le macchine per la fusione a confinamento magnetico, ha una geometria toroidale, vale a dire che ha la forma di una ciambella, chiamata appunto "toro". Il toro ha due direzioni principali: la direzione toroidale, lungo la circonferenza maggiore, e quella poloidale, lungo la circonferenza minore, come potete vedere da questa immagine: Possiamo considerare queste direzioni un po' come delle coordinate intrinseche caratteristiche della geometria toroidale. Torniamo ora ai magneti. Il JET ha tre classi di magneti:
E adesso, per rispondere alla domanda iniziale, pensiamo alla corrente di plasma. Il plasma, ovviamente, ha una sua resistività, visto che non è certo un superconduttore! Allora questa corrente, passando nel plasma, lo riscalderà ohmicamente per effetto Joule, esattamente come si scaldano le resistenze di un forno o di una stufetta elettrici. Il riscaldamento ohmico è stato da sempre, visto che era già lì pronto dopo aver sistemato i magneti e intrinseco alla configurazione, il principale metodo di riscaldamento del plasma, perciò tutti gli altri metodi sono andati, man mano che venivano proposti, sotto il nome di "riscaldamenti addizionali". Di per sè il riscaldamento ohmico non basta, perché la resistività del plasma stranamente diminuisce se aumenta la temperatura, quindi succede che a un certo punto il plasma è così caldo che la sua resistività è diventata troppo piccola per tirarne fuori una potenza Joule sufficiente a scaldarlo ancora, quindi bisogna proseguire con altri metodi. Anche per questo motivo si parla di "riscaldamento addizionale": prima si lavorava con quello ohmico, poi si aggiungeva il resto quando il primo non bastava più. Ma c'è un problema. La corrente di plasma viene generata scaricando un banco di condensatori, quindi è pulsata: un riscaldamento siffatto, pertanto, non è adatto a far funzionare il tokamak in maniera continua, visto che non si può pensare a generare in continua una corrente di 20 MA. In definitiva, allora, ecco perché i tokamak hanno un funzionamento pulsato. Si può convertirli a un funzionamento continuo? Certo, ma a patto di abbandonare il riscaldamento ohmico in favore di quelli finora usati come addizionali. Recentemente al JET è stata montata un'antenna che riscalda il plasma emettendo a una frequenza detta frequenza di ciclotrone ionica. Questo tipo di riscaldamento è quello che si pensa di utilizzare per ITER e va sotto il nome di riscaldamento a radiofrequenza (RF Heating) e in particolare di ICRH (Ion Cyclotron Resonance Heating).
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19-01-2005, 23:30 | #3 |
Member
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Complimenti !! Molto interessante.
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23-01-2005, 21:32 | #4 |
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Capito, quindi funziona in modo pulsato solo per una questione tecnica. Ma ipotizzando un autosostenimento del reattore sarebbe possibile utilizzare il riscaldamento ohmico in modo continuo oppure l'assorbimento di energia sarebbe ancora troppo?
Da quello che hai accennato sui riscaldamenti alternativi credo di aver capito che si emettano delle onde che mandino in risonanza gli atomi del plasma, è corretto? Una specie di forno a microonde?
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23-01-2005, 22:54 | #5 |
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Interessante
La superconduttività allora è indispensabile perchè altrimenti il 99% della potenza andrebbe a contribuire al riscaldamento ohmico dei solenoidi Da quello che ho capito il funzionamento pulsante sfrutta il transitorio di riscaldamento, cioè trasferisce rapidamente energia al plasma prima che si stabilizzi in uno stato a resistività più bassa... cioè ho capito che con un funzionamento pulsante non è necessario il riscaldamento addizzionale. Certo che caricare condensatori per 10 MA a impulso è una bella impresa... soprattutto non mi immagino i fili che devono sopportare una corrente simile. Il riscaldamento del plasma sfruttando la frequenza di ciclotrone se non mi sbaglio è lo stesso meccanismo che porta al riscaldamento (e alla produzione di luce) delle nebulose vicine a stelle particolarmente luminose. In quel caso raggiungono anche il milione di gradi...
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echo 'main(k){float r,i,j,x,y=-15;while(puts(""),y++<16)for(x=-39;x++<40;putchar(" .:-;!/>"[k&7])) for(k=0,r=x/20,i=y/8;j=r*r-i*i+.1, i=2*r*i+.6,j*j+i*i<11&&k++<111;r=j);}'&>jul.c;gcc -o jul jul.c;./jul |Only Connect| "To understand is to perceive patterns" Isaiah Berlin "People often speak of their faith, but act according to their instincts." Nietzsche - Bayesian Empirimancer - wizardry |
24-01-2005, 15:23 | #6 | |
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Re: JET - Joint European Torus
Quote:
Tra l'altro suggerisco di recarsi all'Ikea dove hanno recentemente proposto un toro in legno molto ben lavorato con già i fori di fissaggio dei solenoidi e le relative viti. Ottimo per il bricolage !! Dunque dunque: dato che il breckeven è stato già superato perchè non si usa parte della potenza ridondante per il riscaldamento addizionale ? Energeticamente dovrebbe essere fattibile ma non sono a conoscenza dei motivi tecnologici che lo impediscono.
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24-01-2005, 20:58 | #7 | ||
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Quote:
Autosostentamento del reattore? La famosa ignizione, che in realtà non ci serve raggiungere. Naturalmente se si raggiungesse la condizione di ignizione non sarebbe più necessario alcun riscaldamento, nemmeno quello ohmico. Ma perché pretendere di non dover inserire più energia dall'esterno? Sarebbe come volere una centrale tradizionale in cui metti la prima carica di olio combustibile o di carbone e poi più niente! Basta e avanza che l'energia immessa si moltiplichi di un fattore 10, 20, 50! Quote:
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24-01-2005, 21:01 | #8 | |
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24-01-2005, 21:09 | #9 | |
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Re: Re: JET - Joint European Torus
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25-01-2005, 09:56 | #10 | |
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Re: Re: Re: JET - Joint European Torus
Quote:
Ok, ma quindi non è nemmeno un problema tecnologico ma "solo" progettuale. Progettando opportunamente un toro penso sarebbe possibile usare l'eccesso di potenza in uscita per il riscaldamento addizionale. In effetti la soluzione blanket + fluido + turbogeneratore è la prima che viene in mente anche a me ma vedo molti (troppi) passaggi termodinamici per renderlo efficente soprattutto in considerazione della potenza che dovrebbe essere necessaria in entrata (dal blanket) per garantire l'opportuna potenza in uscita dal generatore. In ogni caso ipotizzando un sistema più efficente di trasferimento d'energia si potrebbe pensare ad un funzionamento in modo non-pulsato (che è diverso dal continuativo) con maggiore efficenza del tutto. beh...mi rendo conto che ci vorranno parecchi anni per cose del genere...
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