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03-03-2013, 17:48 | #61 |
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Koolance Quick Disconnect QD3 Series
Questa esclusiva serie di sganci rapidi automatici senza spillamento, recentemente introdotta da Koolance, presenta un nuovo sistema di sganciamento tra la coppia di connettori: il meccanismo di torsione e slittamento della precedente serie VLXN è stato sostituito dal più pratico meccanismo denominato "Push Connect". Le dimensioni dei connettori inoltre risultano nettamente inferiori rispetto a prima, a tutto vantaggio dell'utilizzatore che potrà avere maggior spazio di manovra. I connettori, realizzati interamente in ottone nichelato, presentano infine una finitura superficiale anti-ditate. Di seguito riassumo le principali caratteristiche tecniche di questi magnifici sganci: - le perdite di liquido su entrambi i lati durante lo sganciamento si assestano in appena 0,2mL - la pressione massima di esercizio è di 2kgf/cm2 (28,5 psi) a 25 °C. - la temperatura massima di esercizio è di 100 °C - le perdite di carico rimangono pressoché invariate rispetto alla serie precedente Ogni connettore maschio deve essere agganciato solo e soltanto alla sua corrispettiva valvola di intercettazione QD3 femminile Koolance: per ribadire questo concetto su ogni connettore spaiato è riportato scrupolosamente l'esatto codice che identifica il modello. Ecco il particolare della testa del connettore maschio: esattamente al centro di essa è possibile notare un piccolo svaso, realizzato per garantire il perfetto allineamento tra quest'ultimo e il connettore femmina durante l'agganciamento per compressione. Non deve mancare ovviamente anche l'o-ring di tenuta. Sull'estremità opposta troviamo invece la filettatura G1/4 per avvitarlo. Il profilo della testa del connettore femmina risulta complementare al profilo maschio, per quanto detto precedentemente. Il meccanismo di sganciamento è manovrato dall'anello del connettore femmina, sul quale è incisa la scritta "PUSH". - Premendo verso il basso l'anello del connettore femmina, la molla interna sgancia automaticamente il raccordo maschio: contrariamente a quanto immaginato, la molla ha una notevole rigidezza...forse eccessiva. - Viceversa, per agganciarli basta accostare la testa del raccordo maschio all'interno della sede femminile e spingerlo fino in fondo; l'avvenuto aggancio si manifesta con un sonoro "clack" generato dall'anello del connettore femmina che riscatta in alto. Ecco come si presentano appena accostati; qui invece una confronto tra coppia sganciata e agganciata. Rimanete sintonizzati, nel prossimo aggiornamento si rimettono finalmente le mani nel case. Ultima modifica di Luke@90 : 04-03-2013 alle 17:22. |
28-03-2013, 12:06 | #62 |
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WOW!
ps molto interessante la mini-review dei connettori per lo sgnacio rapido!!
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ho concluso felicemente con: okorop, dragonix21, Saur0n, albisdp sensi, cyfer73, bertux, magalini, HaF2, ilcalmo talas36, steee, sosa, holydio, antecx, Kaneda79, Hiwa, 4HwGenXX, scupetta, oldfield, M@X27, lollapalooza, luciferme, FroZen, Fr4Ps, hornet75, ercagno, Simone_85, predator_85, Obelix-it, ertruffa, cherokee80, egounix, slemmer87, Braccino-ita, iSynapse93, Spectrum7glr, stefano_na, Yellow13,Jonny32,cptfisher |
28-03-2013, 16:00 | #63 |
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04-01-2014, 14:23 | #64 |
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e poi...
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04-01-2014, 20:20 | #65 |
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Luke aspettiamo tutti di vedere il tuo progetto finito. Ho notato che il design del pannello frontale camuffa molto bene la fessura del masterizzatore ma, viene nascosto il pulsante di esplulsione, lo hai predisposto sul dorso ?
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05-01-2014, 08:47 | #66 |
Bannato
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Complimenti Luke sia nella realizzazione sia nella descrizione del worklog.
Toglimi una curiosità,con che macchina fotografica fai le foto che vengono veramente bene ? |
11-01-2014, 11:29 | #67 | ||
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Quote:
Dall'ultimo update sono comunque andato avanti con la costruzione del case (che risulta bene o male finito all'80%) ma non ho continuato il worklog perché non volevo far vedere sempre e solo pezzi di lamiera e una scatola vuota di alluminio ma mostrare anche come si integravano i vari componenti hardware all'interno dello stesso. Purtroppo come detto sopra, per questioni prettamente economiche non ho avuto modo di comprare tutte le restanti parti: fondamentalmente mi mancano per finire i 2 radiatori da 480mm, 10 ventole, nuovo socket (quindi mobo, ram, cpu), 1 vga più recente. Vedo alla fine del mese o probabilmente nell'arco del prossimo se riesco ad ordinare per lo meno i due radiatori da 480 e mostrare l'integrazione nel vano sottostante al case...mentre per i componenti principali del sistema se ne parlerà spero più avanti (non cadono di certo dal cielo). ------------------------------------------------------------------------------------ Per quanto riguarda il discorso sul masterizzatore, non ho previsto alcun pulsante di espulsione del disco in quanto non è strettamente necessario per il funzionamento dello stesso: in inserimento infatti il disco viene preso in automatico dall'unità ottica mentre per l'espulsione uso il semplice comando "espelli" da Windows. Potrei al limite decidere per completezza di integrarlo in seguito (alla fine si tratta di predisporre un foro sul case, prendere due fili e saldare due contatti, quindi roba da poco) ma occorre considerare due aspetti: - mettere il pulsante sul pannello frontale significherebbe avere sempre due fili penzolanti quando si stacca il pannello dalla struttura, e questo lo trovo poco funzionale e antiestetico; - mettere il pulsante sul dorso del case comporta avere i due fili penzolanti interni proprio in corrispondenza dei collegamenti (sata + alimentazione) dei dischi e stonerebbero con la simmetria ed essenzialità del cablaggio che ho in mente di fare (chissà se un giorno ci riuscirò a mostrarlo ). Inoltre se considero il fatto che negli ultimi tempi il masterizzatore l'avrò usato si e no due volte, mi porta alla conclusione che non ne vale la pena. Per darti un' idea più chiara di come risulterà integrata la fessura, ecco una foto del pannello allo stato attuale (pronto per il colore finale): (il foro non serve per un tasto ma per una vite m3 che terrà unito un pannello in plexiglass interno) Quote:
Le foto (principalmente macro) sono state scattate con una vetusta Canon ixus 860, comprata nel 2008 se non ricordo male. Sicuramente otterrei risultati nettamente migliori con una macchina fotografica più recente o addirittura con una reflex ma non sono un grande appassionato di fotografia tale da giustificare un upgrade simile : quindi per ora vado avanti con questa macchinetta (tanto sono sempre più rare le volte in cui la uso), con la consapevolezza che se da un giorno all'altro dovesse rompersi la spesa della stessa sarebbe stata (anzi lo è già ora) di gran lunga ammortizzata nel tempo. C'è anche da dire che per scattare una macro decente mi ci vogliono almeno una quindicina di scatti per poi scegliere "la meno peggio" del gruppo e valutare se è utile e come inserirla nel worklog. (le foto che metto alla dine nel worklog non le faccio scattando a caso la prima inquadratura che mi viene). Diciamo che cerco di usarla per quanto mi è possibile nel migliore dei modi, come del resto la maggior parte delle cose che ho: non disponendo di una elevata risoluzione e qualità di immagine cerco di curare piuttosto lo sfondo dell'oggetto fotografato, trovare la prospettiva migliore, ottimizzare le luci di ripresa, ridimensionare l'immagine sorgente nel giusto modo, fare un po' di editing,...., in modo tale che alla fine la foto risulti, non dico appagante, ma quanto meno gradevole. |
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11-01-2014, 13:57 | #68 |
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Grazie dell'esauriente risposta, mi fa sempre piacere conoscere gente che, come me, è molto attenta ai particolari e devo dire che tu mi sembri il più assoluto che ho conosciuto fin'ora. Certo che nel tuo progetto si incontrano tutte le passioni che puoi avere ed è intuibile sin dall'inizio che in quel case non metterai il primo hardware che trovi, quindi, altro che cadere dal cielo. Ma noi aspetteremo con pazienza ed alla fine vedremo qualcosa di veramente originale che di sicuro meriterà un qualche premio, un oscar perchè no, in un forum così potrebbe anche nascere...
Grazie per l'impegno con cui condividi con gli altri il tuo lavoro e.... condivido la tua idea sul masterizzatore, in realtà mi sfuggiva uno dei punti chiave del tuo progetto, spero che quella vite m3 si integri bene con il resto altrimenti, non fare il foro per il pulsante di espulsione sarà stato inutile. A presto. Ultima modifica di essebbi : 11-01-2014 alle 14:02. |
11-01-2014, 15:02 | #69 | |
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Quote:
quindi (in teoria) diventano parte integrante del disegno. Magari questo breve paragrafo sulla creazione del pannello frontale interno lo posso pure finire e postare, tanto non servono componenti hardware per scriverlo bene. Ultima modifica di Luke@90 : 18-01-2014 alle 14:42. |
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11-01-2014, 15:10 | #70 |
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ovvio che ci avevi pensato, stupido da parte mia credere che si potesse perdere il tutto per una vite,
a presto |
18-01-2014, 14:46 | #71 |
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CREAZIONE FRONTALE INTERNO:
Come visto in precedenza, durante l'analisi sulla disposizione dei componenti all’interno della struttura, si è arrivati a stabilire in conclusione che la zona di storage e di alimentazione del sistema dovessero essere posizionati in corrispondenza della facciata anteriore del case. Nel case di partenza tale superficie era originariamente destinata solo per lo scompartimento degli hard drives e occupava, insieme al rack di espansione rimovibile, gran parte dello spazio. La decisione di togliere il rack aggiuntivo, giustificata dal fatto che già 5 slot utili nel cestello risultano sufficienti per le mie esigenze, offre l’opportunità di sfruttare tale spazio altrimenti inutilizzato: in particolare il mio intento sarà, come detto, quello di riuscire ad integrare anche una coppia di alimentatori in parallelo e lasciare nella zona sottostante lo spazio di ingombro per i radiatori. Per valutare la distribuzione ottimale di queste tre zone sulla facciata frontale della struttura occorre considerare in principio gli ingombri dei singoli componenti e i relativi margini di tolleranza, fondamentali durante le fasi di montaggio e smontaggio; senza tali considerazioni infatti l’integrazione risulterebbe iperstatica e quindi poco versatile da gestire in futuro. In questo caso, il vincolo dato dal cestello nella parte superiore e l’ingombro dei radiatori nella parte inferiore fissano univocamente la porzione di spazio dedicabile per l’alloggiamento degli alimentatori, obbligando ad integrarli immediatamente sotto il cestello. In figura è possibile notare le linee di riferimento tracciate sulla struttura che individuano gli ingombri degli alimentatori; la distanza che intercorre tra gli alimentatori e cestello è di appena 1 mm proprio per non rubare spazio alla zona dei radiatori sottostante. Una volta rimosso il cestello e il tettuccio, si è potuto procedere al taglio della struttura e successivamente alla rilevazione delle quote per la progettazione di un pannello frontale customizzato che integrasse tutti i componenti suddetti. Il pannello frontale è stato realizzato in acciaio inox di spessore 1mm, in modo che possa reggere il peso non trascurabile di una coppia di alimentatori di buona qualità e irrobustire la parte anteriore della struttura, la quale risulta sicuramente indebolita dopo le modifiche apportate. I fori per il fissaggio degli alimentatori sono stati maggiorati per viti UNC 6-32 e per tenere conto delle eventuali tolleranze geometriche presenti tra le diverse marche di alimentatori sul mercato. Ecco come si presenta il pezzo una volta finito e pulito: nella parte alta del pannello è stata praticata una finestra della stessa dimensione del cestello cosicché, in caso di sostituzione degli hard drives e/o dell’unità ottica, sia garantito il diretto accesso e l’estrazione degli stessi senza dover smontare il pannello; nella parte bassa invece è stata progettata una serie di fessure al fine di consentire una sufficiente aerazione nella zona dei radiatori: il loro design, piuttosto classico ed elegante, garantisce bassa vorticità dell’aria e quindi l’abbattimento del rumore. Inoltre su ambo i lati sono stati praticati dei fori di diametro 10mm, come illustrato in dettaglio, per permettere l’ancoraggio alla struttura del pannello frontale esterno. Ultima modifica di Luke@90 : 18-01-2014 alle 14:58. |
18-01-2014, 14:56 | #72 |
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Durante le prove di montaggio del pezzo mi sono subito accorto che il risultato finale non era soddisfacente, sia in termini strutturali che puramente estetici. Per questo motivo ho realizzato un secondo pannello in plexiglass trasparente, dello spessore di 4mm, da abbinare al precedente.
Tale supporto in plexiglass ha la funzione di conferire maggiore solidità alla struttura ed in particolare di aumentare la resistenza a flessione del pezzo, scongiurando così qualsiasi tipo di deformazione della lamiera a seguito dell’applicazione del peso degli alimentatori. Come visibile in figura, i profili dell’elemento in plexiglass ricalcano fedelmente quelli del pannello in acciaio, generando mediante la loro sovrapposizione un elemento unico. Questa soluzione, oltre a risultare di maggiore impatto visivo, permette di occultare completamente tutte le viti di ritenzione del cestello e dei telai di supporto dei radiatori, come si vedrà in seguito. Ecco come si presenta ancorato alla struttura Per il montaggio sono state utilizzate 8 viti M3 a testa bombata. |
18-01-2014, 15:29 | #73 |
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I profili interni della struttura, che delimitavano la finestra per l'accesso diretto agli hard drives nel cestello, sono stati rifilati in modo da ottenere il perfetto allineamento con i pannelli customizzati. Viene a formarsi in questo modo una stratificazione di materiali [metallo - plexiglass - metallo] interessante anche dal punto di vista estetico, come visibile dal particolare illustrato in foto.
L’estensione perimetrale dei pannelli è stata progettata per consentire ancora l’ancoraggio della scocca frontale più esterna; in particolare sono stati mantenuti i 4 sganci originali. Sono particolarmente soddisfatto della riuscita di questo particolare in quanto ogni gancio risulta ben posizionato e perfettamente equidistante dai contorni del pannello. Dalla seguente immagine invece è possibile cogliere come si presenta internamente: tale vista interna del pannello in plexiglass sarà occultata totalmente una volta che saranno integrati il cestello, gli alimentatori e i supporti per i radiatori. Prima di passare alla progettazione delle restanti parti, occorre verificare attentamente la corretta integrazione degli alimentatori all’interno della struttura e valutare gli ingombri; per fare ciò ho utilizzato un Corsair AX850, già in mio possesso. L’installazione dell’alimentatore risulta estremamente semplice e non si discosta di molto dalla normale procedura che si effettua nei case più tradizionali: basta inserire l’alimentatore all’interno della struttura, accostarlo al telaio in modo da allineare i 4 fori e avvitare le viti UNC 6-32 fino a che non risulta tutto ben saldo. Ultima modifica di Luke@90 : 18-01-2014 alle 15:33. |
19-01-2014, 14:15 | #74 |
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Un’altra importante considerazione riguarda le vibrazioni: l’adozione del pannello in plexiglass tra la lamiera in acciaio e l’alimentatore, unita all’utilizzo di rondelle isolanti in corrispondenza delle viti di fissaggio, dovrebbe garantire una sostanziale attenuazione delle vibrazioni.
Sul lato interno i profili della struttura tagliati precedentemente seguono i contorni dell’alimentatore, permettendone così l'integrazione. Al momento non ho l’opportunità di testare la solidità della struttura con un secondo alimentatore dello stesso calibro ma i feedback positivi registrati a seguito dell’aggiunta del pannello in plexiglass mi fanno ben sperare nel fatto che il frontale possa reggere tranquillamente carichi superiori. Per verificare gli ingombri sull’asse orizzontale ho montato il supporto per la scheda madre: come pianificato il tutto si integra ad incastro lasciando lo spazio di appena 5mm tra mobo-tray e alimentatore. La disposizione dei componenti, nonostante manchino ancora parecchi supporti di sostegno, risulta già piuttosto allineata e definita. Per concludere, da questa ripresa laterale è possibile notare la particolare posizione del supporto per la scheda madre, studiata per consentire il passaggio di tutti i cavi di alimentazione nella parte dietro. Ringrazio tutti per l’attenzione e alla prossima. |
25-01-2014, 10:31 | #75 |
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un lavoro a dir poco magistrale
son proprio curioso di vedere l'opera d'arte finita |
25-01-2014, 13:46 | #76 |
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25-01-2014, 17:58 | #77 |
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Il tuo avatar dever aver visto il prezzo di quei radiatori !
mi piacciono molto quelle viti, le voglio! in ferramenta le trovo? Ultima modifica di essebbi : 25-01-2014 alle 20:14. |
28-01-2014, 17:15 | #78 | |
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si, più o meno è stata quella la reazione....seguita dal senso di colpa e rimorso Venendo al discorso viti: difficilmente nere le puoi trovare in ferramenta, forse in qualche negozio specializzato in modellismo et simili... quelle che vedi in foto mi pare di averle prese su ebay qualche anno fa (rivenditore italiano o inglese) ora non ricordo di preciso. Cmq basta scrivere "m3 screw" e la disponibilità è veramente ampia e assortita. In alternativa ti consiglio le viti di Nils (shop mdpc-x): probabilmente quando verrà il momento del montaggio finale, se vedo che mi mancano delle viti, punterò proprio su queste. |
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28-01-2014, 17:31 | #79 | |
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Ti ringrazio molto per la segnalazione del sito, ti sarei molto grato se me ne segnalassi qualcun'altro, magari in privato... Ultima modifica di essebbi : 28-01-2014 alle 20:04. |
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04-02-2014, 10:14 | #80 |
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Un bellissimo progetto! Seguo da tempo la discussione e non vedo l'ora che sia completo, continua così
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