Torna indietro   Hardware Upgrade Forum > Altre Discussioni > Calcolo distribuito - BOINC

FlexiSpot E7B-PRO: una scrivania motorizzata per migliorare la postura
FlexiSpot E7B-PRO: una scrivania motorizzata per migliorare la postura
Abbiamo ricevuto e provato la scrivania FlexiSpot E7B-PRO. Dotata di gambe motorizzate, è una scrivania di nuova generazione regolabile in altezza, perfetta sia per le attività professionali che per l'intrattenimento.
Citroën ë-C3, la prova in anteprima: l'elettrica con caratteristiche e prezzo per tutti
Citroën ë-C3, la prova in anteprima: l'elettrica con caratteristiche e prezzo per tutti
Abbiamo guidato per la prima volta la Citroën ë-C3, che tanti clienti hanno scelto praticamente a scatola chiusa sfruttando gli incentivi nazionali. Ma anche a prezzo pieno può essere molto interessante
Intel Lunar Lake: le nuove CPU per i notebook del 2024
Intel Lunar Lake: le nuove CPU per i notebook del 2024
La prossima generazione di notebook sottili e potenti basati su architettura Intel Lunar Lake debutterà tra terzo e quarto trimestre. Al Computex 2024 Intel ne anticipa le caratteristiche architetturali, mostrando le capacità dell'approccio ibrido con i nuovi P-Core e E-Core costruiti con la collaborazione della taiwanese TSMC
Tutti gli articoli Tutte le news

Vai al Forum
Rispondi
 
Strumenti
Old 11-09-2003, 19:47   #1
francescox87
Senior Member
 
L'Avatar di francescox87
 
Iscritto dal: Nov 2002
Città: Caserta
Messaggi: 1454
SetiHome chi è questo sconosciuto? spiegatemi bene

Ciao ragazzi, vi scrivo per chiedervi che cosa è questo Setihome ed a cosa serve, lo so che dovrei usare la ricerca ma se inserisco setihome mi escono moltissimi risultati (cioè lo penso visto che c'è una sezione apposta)
grazie anticipatamente
francescox87 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 11-09-2003, 19:59   #2
gelovani
Senior Member
 
L'Avatar di gelovani
 
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Solighetto (TV)
Messaggi: 603
http://www.hwupgrade.it/sito/seti/index.html

Un po' di sana lettura e poi rifai la domanda... );

Ciao
__________________
Se qualcuno duplica un mio file, o fa propria una mia opinione, io non cesso di avere quel file o quella opinione.

gelovani è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 11-09-2003, 20:05   #3
Tommy.73
Senior Member
 
L'Avatar di Tommy.73
 
Iscritto dal: Apr 2001
Messaggi: 2846
Tempo fa lessi questo articolo.
E' un po' vecchio ma interessante.
Non badare allo screensever di cui si parla, qui usiamo metodi più prestazionali. Per unirsi ad un team, be' ci siamo noi!
N.B. quello tra asterischi rossi non è assolutamente vero. Forse all'epoca c'erano solo loro, ma oggi esistono ancora?





Seti@home: c’è un extraterrestre per te


Dall’universo ci giungono incessantemente un’infinità di dati che potrebbero forse nascondere qualche segnale di intelligenza extraterrestre. Per riceverli e analizzarli sarebbe necessario un mostruoso, e costosissimo, supercomputer. Ma si può raggiungere lo stesso scopo – lavorando in contemporanea su singoli settori di analisi – con la miriade di piccoli apparecchi che noi tutti possediamo. E che in una giornata restano ore ed ore inutilmente “a riposo”...

Era una fredda mattina di aprile di quarant’anni fa, quando su Nature, il prestigioso settimanale scientifico inglese, si descriveva per la prima volta una strategia realistica messa in atto da un gruppo di astronomi per captare segni di vita da una società di esseri intelligenti abitanti di un lontano sistema planetario. Gli autori si proponevano di esaminare i segnali radio intorno ai 21 centimetri, la lunghezza d’onda a cui corrisponde l’emissione dell’idrogeno non ionizzato, provenienti da stelle simili al Sole. Il sentimento prevalente era – se così si può dire – un “disperato ottimismo”: ci si buttò nell’impresa consci che si sarebbe aperta una fase nuova e assolutamente esaltante nella ricerca astronomica, senza però nascondersi che le probabilità di successo erano drammaticamente prossime allo zero. La medesima idea stava in quel giorno occupando i pensieri di Frank Drake, direttore del pionieristico Progetto Ozma (dal nome del mago di Oz, personaggio dei racconti per l’infanzia), che dopo pochi mesi puntò l’antenna di 26 metri del radiotelescopio di Green Bank, nel West Virginia, verso la stella Tau Ceti, nella costellazione della Balena, dando praticamente inizio a quel progetto scientifico indicato con la sigla Seti (Search for ExtraTerrestrial Intelligence), la ricerca di intelligenze Et. Tra le altre cose Drake, nel corso di una serie di conferenze tenutesi a Boston per festeggiare il quarantennale di attività, ha svelato un curioso aneddoto: all’epoca, dopo solo poche ore di ascolto, un forte segnale di natura artificiale lo fece saltare sulla sedia, salvo poi risultare che si trattava di un’emissione radio proveniente da un satellite militare. Fu quello il primo di un’infinità di falsi allarmi che tuttavia non riescono a tutt’oggi a scalfire l’ottimismo degli epigoni di Drake, che anzi si sono moltiplicati e che lo scorso anno hanno inaugurato due altri programmi fortemente innovativi. Ma quali sono le motivazioni che spingono i governi a finanziare ricerche di civiltà extraterrestri, o studi di bioastronomia, di questo genere? Non certo eventuali annunci di fantomatici “contatti del terzo tipo” con alieni più o meno simili a umanoidi. Si tratta piuttosto di considerazioni di ben altro valore scientifico, oltre naturalmente a valutazioni politiche, economiche e sociali sull’impatto che avrebbe sull’umanità una scoperta di tal genere. Proprio per questo, però, seppure nel corso degli ultimi cinquant’anni abbiamo assistito a innumerevoli dichiarazioni di ufologi, convinti che il nostro pianeta fosse già sui radar della “flotta di Vega”, a parte una piccolissima frazione di casi insoluti, difficilmente scienziati e politici si sono fatti convincere da semplici ipotesi. Vero è che, soprattutto ai tempi della Guerra Fredda, governi dell’uno e dell’altro blocco si sono dedicati allo studio del fenomeno Ufo (famoso il progetto “Blue Book” statunitense), ma sempre per smascherare eventuali casi di spionaggio effettuato con macchine volanti non convenzionali, oppure per chiarire che si trattava di fenomeni naturali rari, erroneamente interpretati, quando non di oggetti “umani”, come satelliti, dirigibili, palloni sonda, o addirittura di trucchi ben congegnati. Una “montagna” di dati. Per sapere esattamente cosa cercare nei dati raccolti dallo spazio bisogna chiedersi cosa dobbiamo aspettarci che gli extraterrestri ci inviino. Noi supponiamo di ricevere un segnale mandato nella maniera più efficace per loro, e che permetta nel contempo a noi di percepirlo facilmente.

Vediamo allora di conoscere in breve la logica del sistema di acquisizione dei dati dal cosmo, su cui si fonda l’interessante decodificazione di ipotetici “contatti” di Et.

Il radiotelescopio dedicato al programma Seti@home è quello di Arecibo, situato nell’isola caraibica di Puerto Rico: un gigante dell’ascolto dello spazio profondo, con i suoi 305 metri di diametro. Come ogni radiotelescopio, esso opera su una precisa fascia dello spettro di frequenza, quella compresa nell’intervallo 1,47 GHz (milioni di cicli al secondo), corrispondente all’idrogeno, e 1,64 GHz, corrispondente all’ossidrile OH. Questo perché i due elementi chimici formano una molecola essenziale alla vita sulla Terra, e tale intervallo si trova in una zona relativamente tranquilla della finestra radio, chiamata “buco dell’acqua”. In sostanza, si tratta della sopra citata lunghezza d’onda di 21 cm emessa dall’idrogeno neutro, presente in abbondanza nei sistemi stellari dell’Universo.

Nella ricerca dei segnali “intelligenti” esiste naturalmente una zona ampiamente disturbata, combinazione del rumore di fondo a bassa frequenza proveniente dalla nostra galassia, e di quello ad alta frequenza dell’atmosfera terrestre. Come ben si può intuire, occorre quindi un’operazione di “filtraggio” e, nella ricerca in questione, i radiosegnali di origine terrestre sono facilmente distinti e scartati, in quanto non subiscono variazione nel tempo, mentre quelli di origine cosmica hanno la durata di 12 secondi, pari al tempo impiegato dalla sorgente per attraversare il fuoco fisso della parabola di Arecibo, che non insegue le stelle lungo il moto apparente, ma ruota solidale con la Terra, captando i segnali dalla zona di cielo posizionata al suo zenit.

Poiché l’intercettazione di questi segnali ha un’intensità variabile, con un massimo e un minimo nell’arco dei predetti 12 secondi, il modo più efficace di analizzarli è quello di suddividere lo spettro di frequenze in intervalli molto piccoli e misurarne l’intensità di emissione. È quello che fa Seti@home, che “ascolta” il cielo nelle diverse frequenze radio, in una banda molto ristretta – fra 0,07 Hz e 1.200 Hz – per individuare quei segnali che si innalzano sensibilmente dal disturbo di fondo. In tal modo, il radiotelescopio di Arecibo analizza le emissioni almeno dieci volte più deboli di quelle compiute da altri strumenti, tentando di individuare le onde portanti associabili a comunicazioni di esseri extraterrestri.
Nella sua attività Arecibo impiega un ricevitore indipendente, il Serendip IV (Search for Extraterrestrial Radio Emissions from Nearby Developed Intelligent Populations), che permette di svolgere la ricerca in parallelo ad altre effettuate con lo stesso radiotelescopio ma con ricevitori diversi, senza perciò interferire con esse. Per tale motivo, la tecnica è nota come “piggyback Seti”, cioè Seti in parallelo (piggyback significa letteralmente “a cavalluccio”). E se il mio computer scoprisse Et? Il gruppo di scienziati che lavora al progetto Seti@home, presso l’Università di Berkeley si è domandato dove fosse possibile recuperare le risorse di calcolo necessarie ad analizzare in dettaglio i circa 35 gigabyte di dati registrati ogni giorno. La soluzione, come abbiamo detto, è stata trovata nella moltitudine di computer piccoli e medi che restano inoperosi durante il lavoro in tutto il mondo.
“Grandi collaboratori” degli studiosi, quasi potremmo dire i veri “deus ex machina” del progetto, sono un’applicazione, cioè un particolare programma di elaborazione, e uno screensaver, o salvaschermo. L’applicazione esegue tutto il lavoro: scarica blocchi di dati da Internet (non è necessario comunque essere sempre collegati), li analizza cercando eventuali campioni di dati che potrebbero essere ordinati secondo un criterio logico – quindi artificiali –, rispedisce i risultati e si occupa di un nuovo blocco di dati. L’applicazione può essere scaricata al sito http://setiathome.ssl.berkeley.edu da chiunque ne sia interessato, ed è disponibile sia per il sistema operativo Windows che per Macintosh, Linux, Unix. È rappresentata sullo schermo dall’icona di un piccolo radiotelescopio verde di fianco all’orologio della barra delle applicazioni e si lancia, come di solito, con un doppio clic su di essa. Prima di cominciare a lavorare, l’utente deve ovviamente configurare l’applicazione con i propri dati e *** aderire, per quanto riguarda l’Italia, al gruppo Italian Seti@home Team. ***


Come funziona Seti@home? I dati provenienti da Arecibo vengono suddivisi in tante piccole “unità di lavoro”: in pratica, la banda di 2,5 Mhz, corrispondente alla suaccennata riga di 21 cm dell’idrogeno, coperta per moduli temporali di 107 secondi ciascuno, viene suddivisa in 256 sotto-bande di circa 10 Khz ciascuna. Sono queste unità ad essere inviate via Internet ai vari computer, che provvedono a svolgere l’elaborazione.

E qui entra in gioco lo screensaver, un tipo particolarissimo di salvaschermo analogo a quelli in dotazione ai personal computer, che interviene automaticamente dopo qualche minuto di inattività della macchina e serve per proteggere lo schermo quando un’immagine di elevata intensità luminosa non si modifica per lunghi periodi di tempo. In Seti@home esso in pratica agisce come la manopola della nostra radio che si sintonizza su varie lunghezze d’onda provvedendo anche ad analizzare la direzione di provenienza del segnale cosmico. La maggior parte dei segnali interessanti individuati dai vari screensaver, ad esempio quelli che si ripetono, una volta rispediti a Berkeley vengono analizzati più in dettaglio, e in genere risultano essere interferenze di origine terrestre. Solo un segnale su un milione, in media, viene giudicato meritevole di maggiori attenzioni, e allora vengono richieste ad Arecibo osservazioni dedicate.

Diciamo subito, per non dare false illusioni (ma su questo anche gli organizzatori sono molto onesti), che la probabilità di incontrare il ritmico mormorio di un segnale elaborato da un’intelligenza aliena è bassissima. Ma chissà che a qualcuno non tocchi davvero di diventare famoso, replicando le gesta di Jodie Foster nel bellissimo film Contact, tratto dall’altrettanto bel romanzo di Carl Sagan, scienziato e divulgatore di grandi capacità...

Ad ogni modo, la realizzazione di questo progetto, che conta ormai su una rete di calcolo composta da oltre due milioni di persone di ogni nazionalità, indipendentemente dall’esito che potrà avere, rappresenta un impegno scientifico notevole e che a detta degli studiosi vale comunque la pena di portare avanti.

In diretta sul desktop

Sostanzialmente, il salvaschermo Seti@home si presenta suddiviso in tre zone, destinate a fornire tutte le informazioni necessarie a identificare l’utilizzatore, i dati trattati e i risultati ottenuti.

Nella sezione contrassegnata User Info è riportato il nome scelto nell’accredito e di chi sta elaborando il corrente blocco di dati, il numero di unità di lavoro completate e il tempo totale in cui lo screensaver è rimasto attivo.

La sezione Data Info contiene nella prima linea la posizione, in coordinate equatoriali, da cui il segnale proviene; la seconda linea indica, invece, l’istante centrale della registrazione, come Tempo Universale Coordinato; la riga successiva riporta il nome del telescopio usato; mentre l’ultima specifica a quale dei 256 intervalli in cui è stata suddivisa l’ampiezza di banda scelta si riferisce il blocco di dati in elaborazione.

La terza e ultima zona, denominata Data Analysis, mostra lo stato di avanzamento del lavoro in corso, insieme alle sue principali caratteristiche. L’immagine sottostante rappresenta invece con maggiore immediatezza i risultati, ma i colori hanno una funzione esclusivamente estetica.

Ogni barra verticale del grafico è correlata alla Fast Fourier Transform (un metodo matematico ottimizzato per analizzare le frequenze componenti un segnale) ottenuta, per i diversi valori scanditi in sequenza, da risoluzione di frequenza, pulsazione ed effetto Doppler.
__________________
Chiedimi di BOINC.Italy
Seti "Classic" dal 22/10/02 al 14/04/05 (2500WU)
Seti "Boinc" dal 14/04/05 ad Oggi (>372'000 crediti)

Ultima modifica di Tommy.73 : 11-09-2003 alle 20:09.
Tommy.73 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
 Rispondi


FlexiSpot E7B-PRO: una scrivania motorizzata per migliorare la postura FlexiSpot E7B-PRO: una scrivania motorizzata per...
Citroën ë-C3, la prova in anteprima: l'elettrica con caratteristiche e prezzo per tutti Citroën ë-C3, la prova in anteprima: l...
Intel Lunar Lake: le nuove CPU per i notebook del 2024 Intel Lunar Lake: le nuove CPU per i notebook de...
Intel Xeon 6 e Intel Gaudi 3 nel futuro dei datacenter Intel Xeon 6 e Intel Gaudi 3 nel futuro dei data...
Ghost of Tsushima Director's Cut PC: il porting superbo di un gioco magnifico Ghost of Tsushima Director's Cut PC: il porting ...
ASUS ROG Zephyrus G16 in video direttame...
AI per l'accessibilità: i vincito...
Veeam presenta nuove opzioni per i backu...
HUAWEI MateBook X Pro e MateBook 14 arri...
Bosch e Bosch Professional, nuove offert...
Regno Unito: chiesti a Google 16 miliard...
Cooler Master: tante novità al Co...
Arriva Threat Insights Managed Services,...
Con un aggiornamento (a pagamento) Lumix...
LockBit, l'FBI recupera oltre 7000 chiav...
The Stig di Top Gear ha sfidato l'intell...
Xiaomi svela i dispositivi pronti a rice...
Nuova cinepresa digitale full frame 6K C...
Schede madri ASUS BTF in mostra al Compu...
G.Skill CAMM2: vi mostriamo la rivoluzio...
Chromium
GPU-Z
OCCT
LibreOffice Portable
Opera One Portable
Opera One 106
CCleaner Portable
CCleaner Standard
Cpu-Z
Driver NVIDIA GeForce 546.65 WHQL
SmartFTP
Trillian
Google Chrome Portable
Google Chrome 120
VirtualBox
Tutti gli articoli Tutte le news Tutti i download

Strumenti

Regole
Non Puoi aprire nuove discussioni
Non Puoi rispondere ai messaggi
Non Puoi allegare file
Non Puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è On
Le Faccine sono On
Il codice [IMG] è On
Il codice HTML è Off
Vai al Forum


Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 14:45.


Powered by vBulletin® Version 3.6.4
Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Served by www3v