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Old 17-10-2005, 01:20   #8
Adric
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Domenica 16 Ottobre 2005

Staminali per vincere il cancro: la sfida dei ricercatori italiani

ROMA Giancarla Vollaro, che fu la segretaria personale di Enrico Cuccia per più di 30 anni, prima di morire di tumore nel 1994 conferì il suo patrimonio ad una Fondazione per la ricerca sul cancro a cui hanno contribuito con ulteriori fondi amici ed ammiratori. Nel corso dei primi dieci anni la Fondazione Vollaro ha potuto finanziare numerose borse di studio su base annuale o biennale per giovani ricercatori italiani o europei che hanno così imparato a fare ricerca presso i laboratori dell’Istituto Europeo di Oncologia.
Grazie ad una più ampia serie di donatori, la Fondazione si è sentita forte a sufficienza per lanciare un programma decennale con un percorso ed una meta precisa: trovare nuove metodologie di trattamento del cancro. I più recenti ritrovati delle ricerche di biomedicina hanno confermato che, come un organo normale ha le proprie cellule staminali che ne possono garantire il rinnovo fisiologico o il riparo in caso di danno, anche i tumori hanno delle cellule staminali che sono alterate, che ne regolano lo sviluppo e forse la propagazione, e che ne condizionano la resistenza alla terapia con chemioterapici. Bisogna, allora, precisare i caratteri biologici e molecolari delle cellule staminali dei tumori per identificare nuovi farmaci capaci di colpirle selettivamente.
Il progetto è arduo e complesso, esige tempi lunghi e la stretta collaborazione fra laboratoristi, chirurghi e clinici, ed una équipe di ricercatori esperti. La sfida è stata raccolta dall’Istituto Europeo di Oncologia che ha steso un progetto che è stato approvato dalla Fondazione Vollaro la quale si è dichiarata disponibile ad un finanziamento di centomila euro per ciascuno dei prossimi dieci anni, per finanziare l'équipe che coordinerà il progetto di ricerca. Questo impegno decennale è unico, rispetto ad altre Fondazioni coinvolte nel sostegno della ricerca oncologica, ed è di altissimo valore, in quanto permette di affrontare programmi di ricerca di valore strategico, i cui tempi di esecuzione sono obbligatoriamente lunghi, e di reclutare scienziati di alto profilo che difficilmente potrebbero essere attratti da contratti annuali o triennali. Al bando di reclutamento pubblicato su Science e Nature hanno risposto oltre 150 candidati provenienti da tutto il mondo. Non è stato facile selezionare i candidati più atti a svolgere il progetto, e la scelta si è conclusa in questi giorni con l’incarico come ricercatore senior a Salvatore Pece, nato a San Giovanni Rotondo nel 1963 e laureato in Medicina, che ha una grande esperienza nello specifico settore, acquisita anche a Bethesda negli Usa; come giovane ricercatore ad Andrea Viale, nato a Cuneo nel 1974, anch’egli laureato in Medicina, e come tecnico di laboratorio a Costanza Savino, nata nel 1974, che ha già lavorato in laboratorio negli Usa e all’Istituto Mario Negri.
Questo piccolo gruppo di ricercatori, già ben qualificato, dovrà essere capace di ben collegarsi con tutti i gruppi di ricerca di base e clinici che lavorano all’Istituto Europeo di Oncologia e all’Istituto Firc di Oncologia Molecolare per raggiungere la meta di trasferire dal laboratorio alla clinica, a beneficio dei pazienti, i risultati delle più sofisticate analisi molecolari delle cellule tumorali, nell’ambito della cosiddetta Medicina Molecolare.
(Il Messaggero)
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